Torna al sommarioINSOMNIA NEWS
Selezione di idee, concetti e pensieri dalle pagine del sito

(frase ispirata dalla falsa partenza di un progetto artistico di dubbia riuscita; non sarà roba da incidere su marmo, ma è meglio che me la rilegga di tanto in tanto)
[...] se le cose partono male, è meglio ricominciare da capo.

(scritto un giorno che ero ammalato)
[...] ne approfitto per parafrasare una storica battuta di Woody Allen:
"Wilson Pickett è morto, Lou Rawls è morto, e anch'io non mi sento molto bene."
Beh, lui aveva nominato Dio e Marx...

(constatazione sul mercato della musica dal vivo in Italia, evocata dall'ennesima esperienza diretta)
[...] Ci si chiede come mai la maggior parte della gente che si proclama desiderosa di buona musica dal vivo preferisca frequentare locali "omologati" sotto ogni punto di vista (ambientazione, scelte musicali, assortimento delle serate), ma forse c'entrano anche i cosidetti "P.R.", quei personaggi che... dettano legge sui trend della vita notturna (senza applicare alcuno sforzo d'intelligenza e di originalità); [...] la colpa non è sempre del gestore, il quale quando è mosso da vera passione deve fare comunque i conti con certi meccanismi estremamente limitanti.

(alcuni buoni propositi per un'iniziativa culturale)
In Italia, chi vuole vivere di musica senza avere la fortuna di diventare una star è spesso "costretto" a svolgere attività didattiche.
Sono sempre stato incerto sulla mia volontà di insegnare sistematicamente canto, ma da un po' di tempo ho sviluppato un'idea particolare con cui realizzare dei seminari collettivi per studenti di canto già avviati, e in questi giorni ho iniziato a proporli ad alcune scuole di musica.
Non intendo farne la mia attività prevalente, ma sarei felice di divulgare certi contenuti ad una generazione di aspiranti vocalist che spesso è tecnicamente impeccabile ma carente sotto altri aspetti a cui tengo molto, da cui questa mia nuova "missione". Vedremo se qualcuno mi darà questa opportunità.

(ragionamento a seguito di intoppi burocratici tra la SIAE e un sedicente "produttore discografico")
[...] viene dimostrato ancora una volta che in Italia fare musica è un permanente percorso ad ostacoli, dove spesso o quasi sempre la colpa è della burocrazia e di operatori del mercato con capacità professionali molto discutibili.
Se solo si lasciasse il diritto all'improvvisazione ai soli artisti, possibilmente in gamba...

(sfogo dopo un concerto ben riuscito)
[...] E per una volta vorrei dichiarare chiaro e tondo il mio Credo:
Io non ambisco a fare cento concerti all'anno, e anche per questo posso garantire che ogni volta che vado su un palco non è mai uguale alla volta precedente, non ci si annoia e succede qualcosa di positivo per tutti i presenti che decidano di non rimanere passivi.
Lo stesso criterio lo applico anche alle situazioni non-live, tutti quei progetti in cui il confronto con il pubblico avviene "in differita": non mi interessa timbrare il cartellino della professionalità senza dare quel qualcosa di unico che chiunque possiede in un campo o nell'altro.
Questa è la mia offerta, rivolta a tutti quelli che vengono a vedermi/sentirmi e a chiunque faccia musica con me. Se non fosse così, smetterei immediatamente di farlo, perché non mi sono imbarcato in questa scelta di vita per soddisfare un ego represso o qualche frustrazione della gioventù perduta: ho solo sbagliato a non crederci fermamente un po' prima, ingannato da tanti dubbi e luoghi comuni che ora non mi appartengono più.

(pagina permanentemente in costruzione)