Siamo
nella prima metà del 2002; il mio amico Flavio "Captain Stax"
Candiani mi comunica che Michele Pingitore, nostra conoscenza comune nonché
Hammondista di lunga data, sta realizzando poco a poco nel suo studio di registrazione
personale un disco da solista, nel quale vorrebbe anche un contributo cantato
(più o meno).
Su uno dei brani, e precisamente quello che darà il titolo all'album, vuole un "rap" accattivante alla maniera del presentatore di James Brown o di certi disc-jockeys vecchio stile (penso a Jerry-O, per quelli che lo conoscono), che inciti al ballo gli ascoltatori sulle note di Mike Painter (nome d'arte internazionalizzato scelto dopo lunghe elucubrazioni sull'argomento tra me, il Capitano e lui) e del suo groove.
La sera del 21 maggio 2002 io e il Capitano andiamo nel Blind Alley Studio del nostro organista, con l'intento di scrivere ed incidere la parte vocale del brano in oggetto. Nasce così Go Up!, che diventerà il mio primo brano ufficialmente pubblicato come autore su un disco (e parecchio tempo dopo diventerà anche il mio primo brano come autore ad essere inciso su... un 45 giri). Successivamente il brano subirà un lungo trattamento di arrangiamenti e rifiniture, fino a raggiungere la versione definitiva che aprirà l'album omonimo.
Si noti che, da una delle
frasi del testo da me composto, il Capitano prenderà
lo spunto per battezzare la nuova etichetta discografica per la quale verrà
fatto uscire l'album (da lui cofinanziato): la Sexy
Groovy Rhythms.
La scansione del foglio originale del testo così come lo scrissi quella
sera è disponibile qui: Pagina
1 - Pagina 2 - Pagina
2 rovesciata (c'è una ragione...)
Anche se l'album è suonato quasi esclusivamente da Pingitore e alcuni ospiti, il disco viene attribuito per convenienza ad una vera e propria band: i Family Shakers. Dopo aver mandato alle stampe l'album nel 2003, con la prospettiva di alcune date dal vivo diventa necessario allestire veramente una band, cosa che avviene in breve tempo; però nel disco c'è solo un brano che richieda la presenza di un cantante, ed è pure il brano che dovrebbe trainare l'album (e infatti uscirà come singolo nel 2004)... Insomma, c'è bisogno di un cantante a mezzo servizio.
Inizialmente
mi dichiaro disponibile per i soli concerti "non distanti da casa",
ma allo stesso tempo nel gruppo si comincia a pensare di aggiungere altri brani
cantati al repertorio, e così gradualmente divento membro dei Family
Shakers a tutti gli effetti, sebbene il repertorio del gruppo rimanga soprattutto
quello di una band strumentale.
Da allora ho mancato solo un concerto di questa band che propone un suono che rimbalza tra funk, soul-jazz e spruzzate di altre influenze, sempre trascinante e divertente.
Formazione
In origine il gruppo comprende i seguenti musicisti: Michele Pingitore alias Mike Painter all'organo Hammond e alle tastiere; Roberto "Gato" Barbieri (che ha anche suonato nell'album) al sax; Ivan Padovani (anch'egli nell'album anche se per un solo brano come me) alla tromba; Gino De Angelis al basso; Giancarlo Di Fiore alla chitarra; Roberto Tosi alla batteria; e poi ci sono io.
Nel mese di maggio 2004, dopo aver rispettato l'impegno di un doppio concerto a Bologna + Isola d'Elba, Roberto Tosi lascia il gruppo per problemi non legati alla band, e viene sostituito da Luca Griselli alla batteria.
Beat
Me Till I'm Blue - registrata dal vivo il 24 luglio 2005 a Sottomarina
di Chioggia durante il festival "Hammond
Boom Boom"; sorgente: la mia fotocamera digitale Canon A80 (!!!) in
modalità videoclip.